“The future belongs to those who believe in the beauty of their dreams.”

L’instabilità dell’essere umano..e dell’universo!

"Cercare Mondi" di Guido Tonelli ci guida in un viaggio alle porte del mondo e della concezione stessa dell'essere umano.

Oggi vorrei fare delle riflessioni sulla "precarietà" dell'essere umano che mi sono state suscitate - in maniera ancora maggiore - da uno degli ultimi libri che ho letto: "Cercare mondi" di Guido Tonelli.

Lo so, si tratta di un libro di astronomia o comunque relativo alla fisica quantistica - e premetto che normalmente leggo in misura minore questo tipo di saggi, preferendo la storia o l'antichità in genere. Cosa c'entra quindi con la visione della vita, della caducità e tutto il resto?

Cercare Mondi - Guido Tonelli

In tutte le culture, da sempre, la letteratura creata dagli uomini ha costantemente sottolineato la condizione temporanea dell'essere umano sulla Terra. Gli antichi pensavano si dovesse lasciare una qualche traccia di sé, pensiamo ai Greci, i cui eroi preferiscono la gloria perpetua ad una lunga e agiata esistenza vissuta in tranquillità; oppure ai Romani, il cui famoso "Carpe Diem" riempie ancora oggi le bocche di tutti. Questa urgenza nasce proprio dal fatto che, a quanto pare, non saremo qui per sempre, ma che, anzi, da un giorno all'altro, potremmo scomparire in un istante.

Ma allora, che cosa c'entra il libro scientifico?

Dunque, prima di tutto, la prospettiva che questo testo dà sin dalle prime pagine mi ha fatto sentire sì compresa in un disegno enorme, infinito, ma allo stesso tempo mi ha fatto provare quello sconforto che si prova quando si osservano le stelle e si cerca di immaginare quanto piccoli siamo in confronto a tutto il resto del cosmo. E infatti, l'autore così scrive:

"Se anche facciamo un po’ gli sbruffoni, dicendo che abbiamo esplorato una regione di 384.400 chilometri di raggio, che è la distanza media Terra-Luna, la sostanza non cambia. Il nostro «piccolo regno» ha comunque dimensioni ridicole. E se riflettiamo su quelle dell’universo, ci resta una sensazione di sottile sgomento, perché la nostra vita è confinata in un angolino di proporzioni infinitesime rispetto alla cosa gigantesca che ci circonda."

Ma qui ero solamente all'inizio. Ho fatto caso a come questo sentimento di "piccolezza" venga quindi trasposto sulla materialità di tutti i giorni. Voglio dire, dato che abbiamo questa incertezza relativa al "da dove provengo? perché sono così infinitesimamente piccolo?" tendiamo a crearci delle certezze, rappresentate o meno da relazioni umane o dalle cose del quotidiano di cui siamo sicuri, che ci permettono di dire "va bene, non so da dove provengo ma ho questo mondo, questo tramonto, questa casa, questa famiglia". Ecco quindi che, ancora una volta, interviene l'autore come a rispondere a queste mie considerazioni:

"Siamo nella Terra di Mezzo e, come nella saga di Tolkien, attraversiamo un mondo popolato di chimere, fantasmi e terribili inganni. Non rendendocene conto, abbiamo immaginato che quello che osserviamo con i nostri sensi in questo minuscolo angolo del cosmo sia reale. Come se ciò non bastasse, presi da irriducibile arroganza, abbiamo esteso all'universo intero la falsa percezione dello spazio e del tempo che ricaviamo dal vivere in questo piccolo guscio così particolare."

E ancora:

"Non c’è da stupirsene, perché i fenomeni relativistici, nella vita ordinaria, sono talmente piccoli che possono essere tranquillamente trascurati. Se andiamo da Roma a New York in aereo e dopo una settimana di vacanza ritorniamo a casa, siamo più giovani di quaranta miliardesimi di secondo rispetto ai nostri amici che sono rimasti al lavoro, ma il rallentamento dell’invecchiamento non è significativo al punto da diventare argomento di conversazione."

Pensate di poterlo dire a tutti. Di dire a ogni persona che quello che osserva ogni giorno non è altro che una specie di percezione del tutto soggettiva della nostra realtà. E pensate di dover precisare che questa volta non si tratta di un filosofo che parla, ma di uno scienziato, di un fisico.

Non so bene quale sarebbe la reazione immediata, ma sinceramente prevedo una certa isteria, un certo sentimento scomodo. Finché è la filosofia che "spara teorie" è un conto, ma quando si tratta di uno scienziato che viene a dirci che esistono delle cose che sembrerebbero delle magie..che si fa?

Universo

Durante il libro si analizzano anche i concetti di spazio e di tempo, di come anch'essi possano esistere perché nati in un dato momento, probabilmente nello stesso in cui è nato il nostro mondo. Si parla degli ultimi esperimenti, degli obiettivi che la scienza vuole ora raggiungere e dei risultati che ci si aspetta di ottenere.

Devo ammettere che è stato tutto molto, molto interessante, soprattutto per me che non avevo alcuna nozione approfondita sulla nascita dell'universo ma che comunque ho sempre voluto saperne qualcosa in più, giusto per capire, per orientarmi, e forse anche per quel senso di sicurezza di cui parlavo prima.

Poi però sono arrivata a un punto cruciale del testo, dove si afferma, senza esitazione che:

"Quella che consideravamo una nostra specifica debolezza, un’anomalia caratteristica dei viventi, dalla quale le grandi strutture cosmiche apparivano immuni, sembra essere condizione generale dell’esistente."

Esattamente. Quel senso di instabilità tipico degli esseri umani dall'alba dei tempi è proprio anche dell'intero universo in cui comodamente alloggiamo da svariati milioni di anni. Incredibile?

"Trovo meraviglioso che le nostre osservazioni possano stabilire una relazione fra la precarietà della condizione umana e quella dell’universo nel suo complesso. Come se la nostra vulnerabilità di esseri umani non fosse che il riflesso, su scala microscopica, di una precarietà cosmica che interessa tutto: persino le gigantesche strutture materiali che ci circondano e che, a prima vista, sembrerebbero immortali. La nostra fragilità diventa così un tratto che abbiamo in comune con le cose: anch’esse, come noi, imperfette e poetiche, concrete e fatte di sogno, dolenti e luminose. La scienza moderna pare rimettere in discussione un paradigma sul quale l’umanità ha costruito la propria idea di sé e del mondo da migliaia di anni."

Non c'è nessun posto in cui ci si possa nascondere, non ci sono cose che si possono rimandare con certezza al domani, non esiste niente di tutto ciò. Allora il Carpe Diem diviene ancora più vero, ancora più vicino, dato che non solo noi potremmo scomparire da un momento all'altro, ma anche l'intero universo.
Un soffio.

Cercare Mondi - Guido Tonelli

Fatemi sapere cosa ne pensate e, se come me avete la curiosità di saperne di più di questo splendido libro (i concetti spiegati sono molti di più rispetto agli aspetti che ho analizzato in questo articolo), potete trovarlo su Amazon cliccando su questo link.

12 comments

  1. Ricambio con piacere la visita .. Ora mi dedico con calma il tuo blog !!!

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    1. Grazie mille Lorenza! Spero rimarrai fra le lettrici! :)
      A presto!

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  2. Buongiorno cara Diana.
    Hai creato un argomento interessantissimo ed affascinante, tutto cio' che ci circonda ed e' alla nostra portata lo possiamo vedere e toccare , ma la maggior parte di universo sta nell'ignoto , nei buchi neri , nelle galassie cosi' lontane da noi anni luce .
    Stelle nane lontane che nemmeno sappiamo della loro esistenza , per fortuna gli astrologi continuano la ricerca guardando il cielo stellato : la conquista umana dello spazio parte da molto lontano .
    Il nostro relatore di coriandoli di scienza dell'Uni3 che frequentavo ( perche' ora i corsi sono finiti , riprenderanno ad ottobre )con il professore di fisica Dr. Iulita nella città dove vivo , ci ha dato importanti notizie riguardo lo spazio e la sua conquista da parte degli umani . E' stato come fare una passeggiata
    attraverso i secoli per capire i progressi scientifici e l'evoluzione del pensiero sui misteri dell'universo del
    quale noi facciamo parte .
    In seguito le lezioni si sono fatte sempre piu' interessanti , con altri suoi collaboratori del centro astronomico di Alpette nel torinese , abbiamo avuto modo di ascoltare notizie interessantissime riguardo:
    La luna , il nostro satellite , il nostro sistema solare , la stella della vita che e' il Sole . Le costellazioni tra mito e realtà , ed ancora : Siamo soli nell'universo? Bella domanda che non abbiamo approfondito ancora lo farà' in questo nuovo anno scolastico .
    Insomma , sono rimasta entusiasta ed affascinata da quanto ci hanno illustrato con fotografie reali , e soprattutto spiegazioni .

    Perdona la lunghezza del pensiero , :-) ti auguro una buona giornata . Un abbraccio
    Rosy

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    1. Ciao Rosy,
      Figurati, anzi, grazie mille per il tuo bellissimo commento! L'astronomia è interessante, soprattutto quando ci si inizia a porre quel tipo di domande di cui parlavi, come la classica "siamo soli nell'universo?". Anche questo libro affronta questa tematica confrontandola non solo con il punto di vista scientifico, ma anche con quello umanistico che gli uomini hanno tenuto durante i secoli. È davvero molto, molto interessante!
      Ti ringrazio ancora per il tuo contributo,
      Ricambio l'abbraccio e buona serata! :)

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  3. Grazie per il tuo commento sul mio blog e per i complimenti. 😘 Molto interessante questo argomento Diana 😊 il libro non lo conoscevo, grazie per questo articolo!😊 Per non perdere i post che scrivi, mi iscrivo come tua lettrice fissa su Blogger.
    Gattaracinefila 😽

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    1. Ciao Vanessa, grazie a te per essere venuta sul mio blog ed essere entrata a far parte delle lettrici! Sono contenta che rimani e che trovi interessanti i miei articoli! :)
      Ricambio il follow al blog,
      A presto!! :)

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  4. Mi sono accorta di questo meraviglioso post e intervengo anch'io, con immenso piacere, riportando un passaggio tratto da un saggio di Fritjof Capra, del 2001 e intitolato La rete della vita, ed. Bur.
    Capra è un fisico e teorico dei sistemi, oltre che saggista di fama internazionale, diventato famoso con Il Tao della fisica, che uscì nel 1975. Chiaramente consiglio caldamente anche la lettura di quel saggio, secondo il quale la teoria della relatività e la meccanica quantistica possono essere letti in chiave spirituale, trovando innumerevoli punti in comune con i principi delle filosofie orientali. 
    Ma ecco lo stralcio di cui parlavo all'inizio (pag 328) e che mi sembra del tutto pertinente al tema da te trattato:
    "il primo di questi principi è l'interdipendenza. Tutti i membri di una comunità ecologica sono interconnessi in un'immensa e intricata rete di relazioni, la trama della vita "
    Buon fine settimana all'insegna della bellezza! :)

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    1. Il titolo non mi è nuovo, anche se non ricordavo l'autore. La visione scientifica letta in chiave filosofica è molto interessante, soprattutto se parliamo di filosofia orientale. Ti ringrazio per aver parlato di questo saggio, che aggiungerò sicuramente alla mia lista di letture.
      Per quanto riguarda la citazione: niente di più vero! È incantevole vedere come campi diversi di studio arrivino tutti alla medesima conclusione!
      Auguro anche a te uno stupendo fine settimana! :)

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  5. Instabili all'interno di un disegno instabile?! Certo... Ciò crea ancor più incertezze... Siamo parte di un tutto, non abbiamo confini (anche se tendiamo a tracciarli quotidianamente e qui non posso che pensare ad Osho... 😉😊). Siamo il nulla o il tutto? 😧 Bellissimo articolo. Seguirti è sempre più coinvolgente. Grande Diana! 😘

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    1. Incertezze che a loro volte generano sempre più domande..e poi il concetto di vuoto che non è il nulla e nel quale anche noi esseri umani siamo compresi. Sì, è inevitabile un contatto fra la filosofia, la spiritualità e la stessa scienza, e trovo tutto questo molto affascinante.
      Ti ringrazio, sono felice di generare questo interesse con i miei articoli! :)
      Un abbraccio!

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  6. ciao Diana! Scopro oltre al tuo blog, anche questo interessante invito alla lettura! Non ho mai letto libri di questo tipo, e non so perchè! Si siamo piccoli, certo, ma siamo comunque parte di qualcosa....anche se siamo passeggeri su questa vita. Ma il bello sta tutto qui, forse! :)

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    1. Ciao Angela!
      Grazie per essere passata e per il tuo commento! :)
      Come te, anche io senza un motivo preciso non ho mai letto più di tanto libri di questo tipo, forse a causa della mia formazione umanistica che mi ha tolto tempo per approfondire la sfera scientifica! :)
      Comunque sono d'accordo, siamo parte di un tutto che ognuno denomina diversamente, per questo ho trovato molto interessante questo libro!
      A presto! :)

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