Siete sicuri che il latino sia davvero una lingua morta? Scopriamo insieme l'affascinante lingua latina in un avvicente viaggio linguistico!
Nonostante il nostro appartenere a una società discretamente evoluta, c'è ancora qualcuno che si domanda che utilità possa avere apprendere una lingua così "morta" come il latino.
Ma..siete sicuri che sia una lingua davvero morta?!
Mi propongo, in questo articolo, di mostrare brevemente come la lingua latina sia potuta sopravvivere nell'arco dei secoli e quanto sia presente ancora oggi nelle nostre comunissime giornate (vediamo se riesco a sorprendervi almeno un po'! 😊).
Gli Indoeuropei e le lingue indoeuropee
Sin dal 1800 i glottologi hanno supposto che il latino fosse il risultato di una combinazione di linguaggi locali - della nostra penisola - con la lingua indoeuropea.
Ma chi erano esattamente gli Indoeuropei?
Effettivamente ancora oggi non siamo in grado di definirlo con certezza. Difatti, con l'espressione "lingue indoeuropee" si indicano un insieme di dialetti parlati da popoli stanziatisi in epoca preistorica tra la Russia continentale e l'Asia centrale tra il 4000 e il 3000 a.C.
Successivamente, questi popoli migrarono in gruppi verso sud (Turchia, Iran, India) e verso ovest (Europa e bacino del Mediterraneo), e si mescolarono con le popolazioni locali formando le già menzionate "lingue indoeuropee".
Purtroppo però, ad oggi non abbiamo tracce definite di questo popolo, e anche delle popolazioni preesistenti a livello locale si sa ben poco. Tuttavia, nonostante questi problemi, gli studiosi sono stati in grado di individuare delle affinità fra le varie lingue, potendole ricollegare a un comune ceppo indoeuropeo. A quest'ultimo dovrebbero quindi appartenere le seguenti lingue (e di conseguenza le lingue da esse derivate successivamente):
- germanico
- celtico
- slavo
- baltico
- sanscrito
- greco
- armeno
- persiano
- latino e osco-umbro
Dall'indoeuropeo alla lingua latina
Forse adesso è più chiaro che cosa c'entri questo discorso sugli Indoeuropei in un articolo volto a illustrare la storia della lingua latina. Come potete vedere dall'elenco appena riportato sopra, il latino è proprio una di quelle lingue che dovrebbe appartenere al ceppo indoeuropeo!
A questo punto è semplice capire come anticamente, nella penisola italiana, non si parlasse una lingua comune a tutto il territorio, ma esistessero numerose varianti locali caratterizzate soprattutto da questa "fusione" della lingua indoeuropea con i dialetti locali.
Il latino delle origini (che peraltro si usa definire "latino arcaico"), dunque, era parlato solo in una zona limitata del Lazio, ed era probabilmente il prodotto della commistione del linguaggio parlato dai Latini dei Colli Albani e da quello dei Sabini (ve lo ricordate "il ratto delle Sabine", no?). Si trattava di un linguaggio probabilmente povero nel lessico e semplice nelle strutture, utilizzato fondamentalmente per le limitate attività sociali ed economiche degli abitanti del luogo.
Successivamente, con l'espansione dell'Impero Romano, è ovvio che anche la lingua latina si sia evoluta e sia dilagata in un numero maggiore di territori, arrivando a concorrere con il greco e l'etrusco.
C'è un periodo della storia della lingua latina - corrispondente al I secolo a.C. / inizio I secolo d.C. - che viene considerato "classico". In questo periodo si sviluppa praticamente il latino che conosciamo (o almeno dovremmo!) e che studiamo a scuola, quello in cui vennero scritte le opere dei principali prosatori del periodo, come ad esempio Cicerone, Cesare o Tito Livio.
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Le Sabine - Jacques-Louis David (1795-1798) - Louvre, Paris |
Dal latino alle lingue neolatine
Bisogna qui notare come, sin dai primi secoli dalla nascita di Roma, la lingua latina scritta si differenziasse da quella parlata. In particolare, gli scrittori e la classe colta utilizzavano il sermo doctus, mentre nell'ambito quotidiano e familiare si utilizzava il sermo familiaris o vulgaris.
È utile pensare al latino volgare come a una lingua mutevole e varia, un po' come i dialetti regionali di oggi; esso infatti variava a seconda del luogo e non era mai sempre perfettamente uguale.
Ora è più semplice capire perché si siano formate le varie lingue europee chiamate neolatine o romanze (da "romanice loqui" ovvero "parlare in lingua romana") derivanti appunto dal latino (quel sermo vulgaris di cui parlavamo prima). Le principali lingue neolatine sono:
- italiano
- sardo
- portoghese
- spagnolo
- catalano
- francese
- provenzale
- rumeno
- ladino
Latino: lingua morta?
Bene, ora sappiamo da dove è uscita questa lingua latina e da chi fu utilizzata sin dalla sua nascita. Immagino che ora vi starete chiedendo che cosa accadde al latino dopo la caduta dell'Impero Romano. Ebbene, la prima ripresa della lingua l'abbiamo nel Medioevo.
Un notevole contributo alla sopravvivenza del latino venne infatti dalla religione, in particolare grazie alla chiesa cristiana e ai suoi autori con la relativa produzione letteraria - ad esempio Tertulliano, Ambrogio e Agostino.
Oltre a ciò, il latino coesistette con le lingue romanze del periodo medievale, utilizzato sempre e quasi esclusivamente dall'élite. Difatti, il latino divenne ben presto elemento di diversificazione, classificato come lingua di cultura. Un lampante esempio di ciò è la "rinascenza carolingia" operata da Carlo Magno con la sua Scuola Palatina.
Successivamente, il latino venne indagato e utilizzato dagli autori della letteratura del Rinascimento e dell'Umanesimo, in particolare nei secoli XV e XVI.
E ancora, nel Seicento e nel Settecento, il latino divenne la lingua ufficiale della scienza (uso che permane ancora oggi) e dell'insegnamento universitario.
Invece, nell'Ottocento e nel Novecento, la lingua latina subì un forte ridimensionamento. In questo periodo prese piede il volgare, e anche le funzioni religiose iniziarono a essere svolte in lingua volgare anziché in latino. Nonostante questo però, il latino è rimasto vivo nei settori specialistici - e non solo in ambito letterario!
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Particolare di un codice medievale |
Beh, forse non vi sarete accorti che alcune delle parole che utilizziamo tutti i giorni derivano strettamente dalla lingua latina!
Ma va bene, facciamo finta che ora non vogliamo prendere in considerazione le parole italiane che, mi direste, "ovviamente" portano con sé delle chiare tracce di latino.
Dunque, che ne dite della parola "computer"?
Il vocabolo inglese entrato nel nostro parlare quotidiano deriva in realtà dal verbo latino "computare", ovvero "calcolare"!
E se vi dicessi "monitor"?
Ebbene sì, nell'antica Roma il mŏnĭtŏr era lo schiavo che accompagnava il suo padrone in pubblico, suggerendogli i nomi delle persone incontrate! 😊
E questi non sono che pochi esempi! Quindi, alla luce di tutto ciò, mi sembrerebbe abbastanza inverosimile definire "morta" la lingua latina. Non lo è affatto! Ed ecco quindi che sorge il vero sentimento di appartenenza a un elemento divenuto fatto storico attraversando, vincente, tutte le epoche e giungendo fino a noi permettendoci di posare i nostri occhi su di esso.
Questo è il latino. Questa è la vera motivazione che spinge tutti noi a voler essere consapevoli, almeno storicamente e linguisticamente, del nostro passato.
Molto molto interessante. E poi: viva il Latino! Complimenti per l'articolo.
ReplyDeleteGrazie mille per i complimenti cara!
DeleteUn abbraccio! 💛
....è vero! Il latino è ancora una lingua presente! Io non l'ho studiato, perchè ho fatto altro e mi spiace! Chissà magari....in futuro lo farò! Davvero, davvero interessante quest'articolo che ho letto senza fermarmi un attimo! Grazie Diana! :)
ReplyDeleteGrazie mille a te Angela!
DeleteSe hai la passione per le lingue (anche solo quelle antiche!) te lo consiglio :) Guarda, io l'ho studiato per un po' di tempo da autodidatta perché a scuola avevo degli insegnanti incompetenti e..che dire, è stata tutta un'altra storia, una vera nuova scoperta! :) Tienimi aggiornata!!
Sono contenta che ti sia piaciuto l'articolo! Grazie ancora! 😊
Veramente Bella La Lingua Latina...Hai Scritto veramente bene questo articolo...Molto interessanti le Lingue neolatine e si Assomigliano Molto!!Per esempio: Il Sardo Assomiglia Molto allo Spagnolo
ReplyDeleteTi ringrazio molto :)
DeleteSì, infatti per esempio Alghero è anche conosciuta con il nome di "Barceloneta", ovvero "la piccola Barcellona" proprio perché lì si è conservata la lingua catalana in una variante algherese (che è riconosciuta sia dalla Repubblica Italiana che dalla Regione Sardegna come lingua minore)!
Non è affascinante?! 😊
Bel post!
ReplyDeleteIo ho studiato latino alle superiori ma il mio prof... era un prof? Sostanzialmente non ha insegnato nulla delle sue materie e quindi di latino non ho imparato un bel niente anche se un pochetto mi sarebbe piaciuto!
Grazie cara!
DeleteSì, lascia stare. Ti capisco benissimo perché anche io al liceo ho avuto una professoressa di latino a dir poco inutile. Pensava a seguire il programma senza curarsi della nostra effettiva comprensione. Risultato: nessuno ha mai capito un tubo e il sentimento generale era di odio acuto nei confronti del latino.
Fortunatamente l'ho riscoperto qualche anno dopo per conto mio e, sinceramente, è stata tutta un'altra storia! Cose che prima sembravano incomprensibili dopo hanno acquisito anche un certo fascino! 😊
Le lezioni sull'etimologia latina di parole impensabili le faceva anche il mio prof, così come le spiegazioni sull'origine della lingua partendo proprio dagli indoeuropei! Mi affascinavano molto come argomento, quindi ho apprezzato il post!
ReplyDeleteSolo una cosa non capisco: mi sembra strano dire che il latino permanga tutt'ora come "lingua ufficiale della scienza". Certo, in ambito di tassonomia biologica si usa ancora, ma in generale attualmente ho la percezione ci sia una pesante prevalenza dell'inglese come lingua franca della scienza. Il latino semmai c'entra indirettamente nel momento in cui alcune parole latine vengono "inglesizzate".
Tempo fa avevo sentito di proposte che volevano portare il latino ad essere la lingua franca dell'Unione Europea, proposte ovviamente poco ascoltate ma che idealmente non mi dispiacevano: il latino sarebbe tornata una lingua viva, ma effettivamente contando le divisioni interne all'Europa (soprattutto in questo periodo) non avrebbe avuto vita lunga nei confronti del più solido predominio culturale ed economico degli Stati Uniti.
Davvero? Purtroppo io, come dicevo nel commento più sopra, al liceo non ho avuto buoni insegnanti a livello linguistico. Quindi a scuola il latino era una lingua un po' odiata da tutti. Il mio interesse è stato tenuto in vita dalla passione per l'archeologia e la storia antica.
DeletePer quanto riguarda il latino come "lingua della scienza" in effetti nell'articolo intendevo che lo era, nei secoli passati, e con "uso che permane ancora oggi" intendevo proprio la tassonomia e altre piccole aree. Un po' come per quanto riguarda il settore giuridico insomma.
Il latino come lingua franca mi sembra un po' esagerato. Oddio, so che Giulio Cesare ne sarebbe stato felice, ma sarebbe un ritorno al classico con la falsa pretesa di essere autentici (pensa per esempio ai dibattiti dei filologi circa la corretta e originaria pronuncia del latino). E perché, quando hanno proposto l'esperanto? Decisamente interessante, ma mi pare un po' forzato pretendere che tutti imparino una lingua artificiale (con tutti i suoi pregi e difetti!).
Insomma, siamo nelle mani dell'inglese, come del resto tempo fa in Italia si parlava necessariamente anche il francese. Ma...che mi dici di arabo e cinese? Forse non bisognerebbe sottovalutare troppo la loro diffusione.
Per l'arabo e il cinese non ti so dire, bisognerà vedere la loro diffusione nei prossimi anni. Io ricordo che cinque anni fa la mia scuola giustificò l'assenza di un corso di cinese come seconda lingua dicendo che il cinese che si studia di solito è parlato attivamente solo da un'élite e che in Cina sono presenti migliaia di idiomi differenti, e che quindi per il commercio con la Cina si usa ancora normalmente l'inglese... Non so quanto sia vera come cosa, però!
DeleteDunque, in realtà il cinese maggiormente parlato in Cina è il mandarino, che è anche quello che si impara a scuola e all'università (in quanto lingua ufficiale del paese). Studiare il cinese non è assolutamente inutile, perché se è vero che per il commercio si utilizza l'inglese, è vero anche che i cinesi parlano inglese a modo loro :)
DeleteComunque il fatto che ci sia una grandissima varietà linguistica in Cina è dovuto alla grandezza del territorio (se pensi a quanti dialetti ci sono in Italia, figurati lì!).
Eh sì, la Cina è grande quanto l'intera Europa praticamente!
DeleteEccomi qui, come promesso.
ReplyDeleteMi sono anche iscritta ai tuoi lettori.
Però il latino l'ho sempre odiato.
In compenso, amo l'inglese, il francese e il tedesco.
Quindi spero che mi perdonerai.
Ahahah
Buona serata!
Ciao Claudia!
DeleteBenvenuta nel mio blog, sono contenta che rimarrai fra le lettrici! :)
Per il latino, non ti preoccupare! Ci compensiamo, dato che a me non piace il tedesco! ahahah :P
A prestissimo e buon inizio di settimana!
Ciao! Io ho una formazione classica fra liceo e università e sarei pure abilitata all'insegnamento del Latino. Purtroppo ho perso la mano, come si sul dire, perché se non coltivi la tua conoscenza, le nozioni tendono a perdersi. Mi piacerebbe studiarlo ex novo, pensa, anche perché sono molto divertenti le lezioncine che faccio alle medie sulle basi di questa meravigliosa lingua antica.
ReplyDeleteSì, il Latino vive più di quanto immaginiamo e l'informatica ne è piena. Anche uno dei primi modelli di computer, il Pentium, era un omaggio al Latino.
Mi infastidisce quando mass media viene pronunciato alla maniera inglese, per altro.
Non conosciamo che la punta dell'iceberg di questo straordinario mondo.
Ciao Luz!
DeleteÈ vero quello che dici sul fatto di coltivare la propria conoscenza, anche io da archeologa e linguista lo so bene: se lasci andare delle cose come date, termini e strutture grammaticali senza rivederle per un po' di tempo si tende a dimenticare. Dopotutto, siamo umani :)
Comunque penso sia davvero bello che un'insegnante delle scuole medie cerchi di proporre delle lezioni introduttive simpatiche sulla lingua latina! È una cosa molto importante! Anche io alle medie ho avuto una professoressa che voleva darci le basi (almeno a coloro che poi avrebbero frequentato il liceo) e devo dire che è riuscita a farmi appassionare. Purtroppo però, al liceo ho incontrato dei docenti che il latino te lo facevano sembrare la cosa più orribile del mondo, e dunque ho dovuto attendere l'università per riscoprire la bellezza di questa lingua che fa parte della nostra storia e delle nostre radici.
Lascia stare, spesso l'inglese prende il sopravvento solo perché in questo momento storico è la "lingua franca" per la comunicazione. Chissà, magari prima o poi ci sarà un ritorno alle origini :)
Ma ne vogliamo ancora di questi esempi di parole all'apparenza moderna e che invece sono di derivazione latina.
ReplyDeleteDivertente il monitor che suggerisce allo smemorato padrone le persone incontrate!
Prossimamente sui vostri schermi! :D
DeleteGrazie per il commento e il passaggio, spero ti fermerai fra i lettori fissi!
Ora vengo a farmi un giro da te!
A presto!